Intervista al TGR
Incontro con gli studenti |
Lunedì 14 Settembre 2009 |
ISTITUTO COMPRENSIVO “A.DIAZ”
Anno scolastico 2009-10 INAUGURAZIONE DELL’ANNO SCOLASTICO CON LE 10 CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA CALVI delle sedi di S.PROVOLO (7 classi) e di VIA GARIBALDI (3 classi) 15 settembre 2009 Presenti Dott.ssa Carmela Palumbo, Direttore generale Ufficio scolastico regionale Anna Maria Miraglia, Assessore alle Politiche educative del Comune di Venezia Enzo Castelli, Presidente della Municipalità di Venezia c.s.-isole RELAZIONE PROGRAMMATICA E DI ORIENTAMENTOIncomincia un nuovo anno scolastico. In realtà è iniziato il primo settembre quando ho incontrato i circa 100 fra maestri e professori che costituiscono il personale docente di questo istituto comprensivo di cui sono il preside. Dirigerò 7 scuole: 3 d’infanzia (dai 3 ai 5 anni), 2 primarie (dai 6 ai 10 anni) 1 scuola secondaria di primo grado in due sedi con 10 classi (dagli 11 ai 14 anni) per un totale di 720 studenti. Il discorso che ho preparato per voi è ovviamente molto diverso rispetto a quello che ho fatto agli insegnanti, ma ha alcuni punti fondamentali in comune. Il primo punto è l’idea che io ho della scuola e che chiedo venga condivisa da tutti : insegnanti, studenti, genitori.Se non c’è accordo e condivisione sui principi, sulle idee ci sono solo conflitti e caos. La scuola non è un luogo dove si trasmettono e si imparano solo saperi e conoscenze. Certo è importante saper scrivere correttamente, senza errori di ortografia e grammatica; capire in profondità il significato di quello che si legge; saper utilizzare le regole matematiche, perché la matematica ha un grandissimo potere sull’organizzazione e sulla comprensione della realtà; conoscere le scienze, la geografia, la storia; apprezzare la musica; saper analizzare un’ immagine, un’opera d’arte …. E così via. E neppure la scuola è il luogo dove si apprendono solo gli strumenti, i metodi dello studio: il modo di isolare un concetto da un contesto caotico, le strategie per ricordare delle nozioni, il metodo della ricerca, della sperimentazione, le procedure per scrivere un testo efficace ecc. La scuola è sì tutto questo ma anche qualcosa d’altro e di più importante. La scuola è il luogo dove si rafforza – anche attraverso lo studio ma non solo – la capacità di distinguere la verità dalla menzogna, il giusto dall’ingiusto, il bene dal male. La scuola è il luogo dove si consolida la capacità di provare sentimenti di amicizia, di solidarietà verso chi ha bisogno di aiuto, di tolleranza anche verso chi non si comporta bene, di rispetto per i compagni e gli adulti. La forza che esercita su molti di voi tutto ciò che è fuori dalle regole, che oltrepassa i limiti, che scandalizza, è una forza potente, ma anche estremamente pericolosa. Nel corso del passato anno scolastico tutti voi avrete letto sui giornali o sentito alla televisione numerosi fatti di cronaca con protagonisti ragazzi, anche della vostra età, che hanno compiuto azioni di bullismo o aggressioni vere e proprie. Mi dicono che atti di bullismo sono stati compiuti anche da qualcuno di voi al punto da provocare addirittura delle sospensioni da scuola. Si crede di essere sempre in grado di fermarsi quando si vuole, prima che la situazione ci sfugga di mano. Ma non sempre è così. E’ come con il fumare : si comincia con una sigaretta, poi due e poi tre: Tanto posso smettere quando voglio…. Non sono mica drogato. Ma poi la nicotina comincia ad abitare nel nostro sangue e misteriosamente il nostro corpo comincia a reclamarne la presenza, quando questa diminuisce nell’organismo, e ne chiede sempre di più. A questo punto si è fregati. E così quello che era un comportamento per darsi un tono, per sentirsi “fissi” con la sigaretta in mano, diventa una schiavitù. Ma a volte basta un piccolo aiuto dall’esterno, una costrizione e si riesce a smettere. Vi racconterò un aneddoto. Due anni fa ho esteso la norma del divieto di fumare non solo dentro le scuole ( che è di legge) ma anche agli spazi esterni (cortile,giardino, terrazza). Questo ha creato un notevole malumore fra i docenti che fumano. Ma dopo qualche settimana una insegnante mi ha ringraziato dicendomi che essere stata costretta a restare tutta la mattina senza fumare l’ha aiutata a smettere del tutto. A volte si ha bisogno che qualcuno decida al posto nostro costringendoci a fare o a non fare qualcosa. C’è un’altra capacità importante che si deve imparare nella scuola : il controllo. Qualcuno di voi può essere tentato di agire nella scuola in modo negativo, anche commettendo reati. Come dicevo le pagine dei giornali sono piene di articoli su ragazzi delle scuole medie che sporcano o fanno danni, che compiono atti di bullismo contro i compagni, che fumano o portano materiali per fumare, che insultano i professori ecc. Se qualcuno di voi avverte che stanno nascendo in lui questi impulsi, deve riuscire ad esercitare un controllo e, se sente di non potercela fare, deve chiedere aiuto. Spero di poter creare presto una struttura in grado di fornire questo aiuto. Sarà formata da un paio di insegnanti, da uno psicologo, da me e vorrei sperimentare la presenza anche di qualche vostro compagno, qualcuno di maturo e responsabile. L’impulso a non rispettare e a violare le regole, a comportarsi male, fino ad andare contro le leggi e commettere reati è una forza potente nella natura umana. La maggior parte degli esseri umani, in un periodo della loro vita, si è trovato a dover affrontare questa forza negativa che premeva dentro la loro anima. Per poter tenere a bada questo impulso servono una serie di strumenti. Ne ho individuato quattro.
Il primo strumento è la CONOSCENZA DI SE STESSI.
Il secondo strumento è la CONSAPEVOLEZZA DELLE CONSEGUENZE DEL NOSTRO AGIRE.
Il terzo strumento è capire la LOGICA NELLA SEQUENZA DEL CONFLITTO.
Il quarto e ultimo strumento è la CAPACITA’ DI CHIEDERE AIUTO. Si studia se… Ci si impegna se ….
E veniamo al secondo obiettivo che voglio raggiungere.
Il mio terzo obiettivo è far sì che voi tutti usciate dalla scuola media con una preparazione tale che vi permetta di non essere massacrati dalla scuola superiore. IL PRESIDE Riccardo Carlon |