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Riccardo CarlonRiccardo Carlon
Relazione su programma e orientamento ai docenti dell’Istituto Comprensivo “A.Diaz” PDF Stampa E-mail

Io ho avuto la fortuna di insegnare nel decennio più straordinario nella storia della scuola del dopoguerra: dal 1972 al 1981.
In quel decennio incominciavano a maturare, svilupparsi ed estendersi le nuove idee pedagogiche e le rivoluzionarie pratiche educative e didattiche nate negli anni '60. La scuola di Barbiana, Bruno Ciari, Mario Lodi, Gianni Rodari e poi Pontecorvo e Pellerey, per fare qualche nome.
Ho avuto la fortuna di capitare nel momento giusto, ma anche di essere al posto giusto.

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Incontro con gli studenti PDF Stampa E-mail
Lunedì 14 Settembre 2009

ISTITUTO COMPRENSIVO “A.DIAZ”

 

Anno scolastico 2009-10 INAUGURAZIONE DELL’ANNO SCOLASTICO CON LE 10 CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA CALVI delle sedi di S.PROVOLO (7 classi) e di VIA GARIBALDI (3 classi) 15 settembre 2009

Presenti Dott.ssa Carmela Palumbo, Direttore generale Ufficio scolastico regionale Anna Maria Miraglia, Assessore alle Politiche educative del Comune di Venezia Enzo Castelli, Presidente della Municipalità di Venezia c.s.-isole

RELAZIONE PROGRAMMATICA E DI ORIENTAMENTO

Incomincia un nuovo anno scolastico. In realtà è iniziato il primo settembre quando ho incontrato i circa 100 fra maestri e professori che costituiscono il personale docente di questo istituto comprensivo di cui sono il preside. Dirigerò 7 scuole: 3 d’infanzia (dai 3 ai 5 anni), 2 primarie (dai 6 ai 10 anni) 1 scuola secondaria di primo grado in due sedi con 10 classi (dagli 11 ai 14 anni) per un totale di 720 studenti. Il discorso che ho preparato per voi è ovviamente molto diverso rispetto a quello che ho fatto agli insegnanti, ma ha alcuni punti fondamentali in comune.

Il primo punto è l’idea che io ho della scuola e che chiedo venga condivisa da tutti : insegnanti, studenti, genitori.
Se non c’è accordo e condivisione sui principi, sulle idee ci sono solo conflitti e caos.
La scuola non è un luogo dove si trasmettono e si imparano solo saperi e conoscenze.
Certo è importante saper scrivere correttamente, senza errori di ortografia e grammatica; capire in profondità il significato di quello che si legge; saper utilizzare le regole matematiche, perché la matematica ha un grandissimo potere sull’organizzazione e sulla comprensione della realtà; conoscere le scienze, la geografia, la storia; apprezzare la musica; saper analizzare un’ immagine, un’opera d’arte …. E così via.
E neppure la scuola è il luogo dove si apprendono solo gli strumenti, i metodi dello studio: il modo di isolare un concetto da un contesto caotico, le strategie per ricordare delle nozioni, il metodo della ricerca, della sperimentazione, le procedure per scrivere un testo efficace ecc.
La scuola è sì tutto questo ma anche qualcosa d’altro e di più importante.

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Dalla società multiculturale all'intercultura come progetto PDF Stampa E-mail
Venerdì 10 Marzo 2006

Ho qualche perplessità – in questa fase storico politica – della necessità di convegni tematici costruiti per raccontare solo ciò che si è fatto e si fa.
Convegni in cui viene celebrato un impegno straordinario, grandi risultati, esperienze importanti, non c’è dubbio, ma anomale, uniche.
Quando ci si trova, come noi ci troviamo da cinque anni, in una situazione di emergenza, di precarietà, di incertezza c’è il rischio che questi convegni finiscano per coprire la realtà generalizzata dei fatti o – come si diceva una volta - mistificarla.

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Congresso FLC-CGIL PDF Stampa E-mail

Non parlerò dei problemi della mia categoria : il dirigente scolastico.
In primo luogo perché è innegabile che in questi anni vi sia stato un notevole miglioramento delle condizioni economiche e giuridiche.
Anche se questo avrebbe dovuto essere il contratto dell’equiparazione con la dirigenza del Pubblico Impiego.
E non è stato.
Anche se vi è invece stato un vertiginoso aumento degli oneri e delle responsabilità.
Penso alle norme sulla sicurezza che ora fanno parte delle responsabilità del dirigente-datore di lavoro e della privacy.
Ma nonostante queste aumentate responsabilità, la funzione dirigenziale ha registrato una consistente rivalutazione sociale ed economica rispetto al passato.
Tuttavia il disagio e la frustrazione dei dirigenti scolastici crescono in modo esponenziale di anno in anno e la causa è nella politica del governo sulla scuola.
L’aggressività – vorrei dire la violenza – manifestata da questo governo di centrodestra nei confronti della scuola pubblica e di chi vi lavora non ha precedenti nella storia di questo paese.

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Valutazione Nazionale INVALSI PDF Stampa E-mail
Giovedì 10 Novembre 2005

Come ci insegna la storiografia, un fatto non è mai in sé: oggettivo, definito, univoco.
In quanto prodotto di una volontà, chiede di essere interpretato.
Non vi è dubbio che questo progetto di valutazione nazionale INVALSI sia un grande fatto.
Coinvolge annualmente milioni di persone (studenti, genitori, insegnanti).
Dunque noi dobbiamo tentare di interpretarlo e contestualizzarlo, scavando al di là della serietà e dell’impegno indiscusso di chi lo sta gestendo sul piano organizzativo.

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